Ruolo prognostico del flusso coronarico alterato nella disfunzione ventricolare sinistra idiopatica
Una riduzione del flusso miocardico è stata riportata nella cardiopatia dilatativa.
Lo scopo dello studio è stato quello di verificare se un’alterazione del flusso miocardico sia un fattore predittivo indipendente nei pazienti con disfunzione ventricolare sinistra idiopatica.
Sono stati arruolati 67 pazienti (52 maschi; età media: 52 +/- 12 anni) con diversi gradi di disfunzione sistolica ventricolare sinistra idiopatica (frazione d’eiezione media: 0,34 +/- 0,10, range: 0,07-0,49).
Di questi, 34 (51%) non presentavano storia di sintomi di insufficienza cardiaca all’arruolamento (classe NYHA I).
Tutti i pazienti sono stati sottoposti a valutazione clinica e funzionale ed a esame PET per misurare il flusso miocardico assoluto a riposo e dopo dipiridamolo.
Nel corso di un periodo di follow-up medio di 45 +/- 37 mesi, 24 pazienti hanno presentato eventi cardiaci maggiori, tra cui morte cardiaca in 8, ed insorgenza o progressione di insufficienza cardiaca in 16 pazienti.
L’analisi di regressione multivariata ha evidenziato che la frequenza cardiaca, la dimensione telediastolica ventricolare sinistra ed il dipiridamolo erano associati ad un aumentato rischio relativo di morte, sviluppo o progressione dell’insufficienza cardiaca sulle più comuni variabili cliniche e funzionali.
Questo studio ha dimostrato che il flusso miocardico particolarmente ridotto è un predittore di prognosi non favorevole nei pazienti con disfunzione ventricolare sinistra idiopatica, indipendentemente dal grado di danno funzionale e dalla presenza di insufficienza cardiaca congestizia.
Neglia D et al, Circulation 2002; 105: 186-193
( Xagena2002 )
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